Disinfestazione topi
I topi, o ratti (rattus) appartengono al genere dei roditori che ne comprendono circa 56 specie.
I roditori sono i mammiferi con il maggior numero di specie ascritte ed i più comuni sono appunto i ratti, topi e scoiattoli.
Fra i ratti ed i roditori, sono solo poche le specie che vivono prevalentemente a contatto con l’uomo, grazie al loro adattamento in diversi ambienti antropizzati (modificati dall’uomo).
Rattus norvegicus
Originario dell’Asia centro-settentrionale, e’ ora una specie cosmopolita e ovunque presente in quantità numeriche sorprendenti. Più grande e robusto del Rattus Rattus , si differenzia esteriormente da questo oltre che per le maggiori dimensioni corporee (arriva fino a 500 grammi e più) anche per la caratteristica della coda che e’ più corta della distanza testa-corpo, per le orecchie che se ripiegate in avanti non arrivano a ricoprire l’occhio ed infine per il profilo del muso, che risulta più arrotondato. La coda e’ grossa, con anelli poco marcati, priva di pennello finale, più scura nella sezione superiore e chiaro-rosata in quella inferiore. Ha denti molto possenti che si differenziano in parte da quelli del Rattus Rattus per la conformazione dei tubercoli e delle lamine che risultano meno pronunciati.
E’ animale che opera prevalentemente durante le ore notturne ma non e’ raro, in caso di forte infestazione, incontrarne anche durante il giorno. Gli ambienti umidi, in prossimità di fogne e scoli d’acqua sono il suo habitat ideale; e’ sostanzialmente abituato a frequentare zone terrene anche se si può arrampicare agevolmente. E’ un ottimo scavatore, impiega questa sua attitudine per costruirsi tane ipogee e ripari per la prole e le provviste, costituite da lunghe gallerie dotate di più ingressi e camere spaziose. Nuota con estrema disinvoltura sia in emersione che in immersione percorrendo anche lunghi tratti sott’acqua. Si costituisce un suo ben determinato territorio che visita alla sera insieme agli altri membri della comunità; segue sentieri abituali per i percorsi che generalmente sono tracciati lungo i muri perimetrali e le fondamenta degli edifici. Tali sentieri sono marcati con tracce d’urina che sono anche un segno di riconoscimento per gli appartenenti alla colonia. La sua voracità e l’essere vettore o portatore di numerose malattie, lo fanno classificare tra le specie animali più pericolose e dannose per il genere umano.
Rattus rattus
E’ definito anche con i nomi di Ratto Nero o Ratto dei tetti. La sua presenza in Europa e’ antichissima, prima dell’avvento del Rattus Norvegicus era, sia in termini numerici che pratici, il dominatore incontrastato del territorio. Meno aggressivo del suo vicino parente e meno dotato fisicamente per la mole ridotta, non poté resistere a lungo agli attacchi dell’invasore e per evitare di essere sterminato, fu costretto a cedere il territorio a quest’ultimo, trovando rifugio nelle parti alte degli edifici, grazie alle sue doti spiccate di arrampicatore. Le due sottospecie più frequenti sono il Rattus Alexandrinus e il Rattus Frugivorus. Nella forma tipica gli esemplari di Rattus Rattus si presentano esteriormente di fattezze piuttosto snelle ed agili; la testa risulta appuntita nella parte anteriore; il peso e’ mediamente compreso tra 140 e 230 grammi, normalmente si riproduce nel periodo maggio-settembre con un numero di due o tre parti e prole solitamente numerosa che viene svezzata attorno al 25° giorno di vita.
Da un punto di vista comportamentale, abbiamo già detto che’ e’ divenuto un buon arrampicatore per esigenze di sopravvivenza, preferisce insediarsi in luoghi asciutti, nei pressi delle abitazioni, anche rurali, che frequenta abitualmente alla ricerca di cibo. Nella cattiva stagione o nelle zone ove il clima e’ più rigido, tende a stabilirsi all’interno degli edifici che e’ solito esplorare sin nei più profondi anfratti delle cantine, se queste, beninteso, non sono già abitate dal suo temuto rivale Rattus Norvegicus dal quale si mantiene a rispettosa distanza.
Agilissimo, non ha problemi con l’ambiente, può correre, saltare e all’occorrenza anche nuotare. E’ animale gregario e vive in gruppi familiari costituiti in genere da una ventina di individui; e’ onnivoro e insaziabile ed e’ particolarmente attratto da alimenti di origine vegetale come semi, granaglie e frutti ma non disdegna il cibo animale. Lo si può incontrare più frequentemente di notte ma e’ attivo anche di giorno. La sottospecie che popola le aree meridionali e costiere (Rattus Alexandrinus) vive invece prevalentemente all’aperto e, pur frequentando edifici e stive di navi, in genere svolge vita più arbicola in quanto spesso costretta a tale scelta dalla competizione con il Surmolotto. E’ un animale molto previdente, tende ad accumulare provviste che ripone in più nascondigli; esplora il territorio senza itinerari precisi e compie anche spostamenti notevoli spingendosi lontano dal normale luogo di residenza. Dotato di ottimo olfatto, ha vista ed udito acuti.
Mus musculus
Al genere Mus appartengono numerose specie caratterizzate da lievi differenze di colore e conformazioni cranica. Il genere Mus, di origine mediterranea, e’ ora diffuso in tutte le parti del mondo avendo seguito l’uomo in tutti i suoi insediamenti. E’ di dimensioni estremamente ridotte, il topolino domestico e’ noto a tutti e visto in genere con simpatia per le movenze e gli atteggiamenti spavaldi che assume nel comportamento. Come precedentemente detto, sono note numerose sotto specie difficilmente distinguibili tra di loro in quanto strettamente correlate, tutte interfeconde in laboratorio e, in particolari circostanze di promiscuità, anche in natura. La specie più diffusa nel nostro paese e’ il Mus domesticus . Lungo appena 8-9 cm, occhi neri e pungenti, grandi orecchie quasi trasparenti, muso aguzzo, aspetto vispo e intelligente, il Mus domesticus, per la sua sfrontatezza e intraprendenza e’, tra gli animali commensali dell’uomo, uno dei più simpatici. Il suo peso medio si aggira intorno ai 16 grammi, si muove con agilità, sempre quasi correndo, fermandosi spesso in posizione eretta sulle zampe posteriori, come se volesse guardare più lontano. E’ indubbia una certa curiosità e attrazione verso suoni e rumori non abituali. Grazie alle sue doti di grande adattabilità all’ambiente e all’alto grado di prolificità e’ diventato specie commensale dell’uomo e ubiquitaria. Ha seguito l’uomo in tutti i suoi spostamenti adattandosi a vivere anche in condizioni climatiche proibitive. In tali situazioni (caldo torrido delle regioni desertiche o gelo di quelle antartiche) la coda si sviluppa in misura maggiore o minore fungendo da termostato per la regolazione della temperatura corporea. Quando vive a stretto contatto dell’uomo, godendo quindi di abbondanza di cibo e di adeguati ripari dai rigori dell’inverno, il Mus domesticus si riproduce durante tutto il corso dell’anno; mediamente una femmina partorisce 5-6 volte l’anno con una gestazione di soli 23 giorni. Animale gregario, vive in piccoli gruppi familiari dominati da un maschio che sorveglia il territorio i cui confini delimita con tracce di urina; nelle operazioni di pattugliamento del territorio, il maschio dominante e’ coadiuvato da femmine e maschi subalterni. I danni causato dal Mus domesticus sono più di tipo materiale che sanitario anche se e’ risultato essere portatore di diverse tipi di salmonelle.